Prima di partire
La costruzione delle valige e dei supporti
La mia Africa disponeva già di un sistema di valigie ma ho ritenuto prudente sostituirlo con un nuovo set di borse in alluminio, più capienti e più facilmente riparabili in caso di caduta. Traendo spunto da vari siti, ho disegnato un nuovo progetto funzionale e facile da realizzare. Una sola lamiera da 100 x 200 mm, dello spessore di 1,5 millimetri, è stata sufficiente per costruire due borse. Il risultato estetico è apparso ampiamente soddisfacente. Avremo presto modo di testarne anche funzionalità e resistenza. Per i supporti ho utilizzato quelli già esistenti, gli ottimi GIVI. Ho solo aggiunto un rinforzo posteriore, che collega tra loro i due lati e consentirà di assorbire meglio gli sforzi sugli sterrati.
Il progetto delle valigie:
Nini ha scelto la stessa soluzione per la sua KTM ma dovrà procedere alla modifica di uno dei due supporti, per avvicinarlo maggiormente al telaio, non appena arriveremo a Buenos Aires dove troveremo sicuramente un buon fabbro.
La scelta della destinazione e del mezzo di trasporto: via mare o via aerea?
Il dibattito è stato lungo e controverso. Tutto risultava infatti condizionato dai tempi necessari all’approntamento dei documenti, posto che la partenza era stata fissata per la metà di febbraio. Tale data ci avrebbe infatti consentito di iniziare il viaggio con ancora un mesetto di estate residua. Nini, inoltre, aveva già percorso la Patagonia in moto una decina di anni fa ed avrebbe preferito partire dal profondo Sud (Terra del Fuoco), per risalire direttamente verso il Cile.
Si era così ipotizzato il trasporto diretto ad Ushuaia. La verifica dei costi (stratosferici per via aerea) e dei tempi (incontrollabili per via marittima), unita ad alcune considerazione sui rischi indotti da molteplici movimentazioni delle casse nei vari scali, ci hanno infine indotto ad optare per un trasporto diretto, via nave, su Buenos Aires. Più semplice, più economico e relativamente rapido.
La costruzione dell’imballo
Decisa la destinazione ed individuato il trasportatore, si rendeva necessario un adeguato imballo. Le casse in legno, di più semplice realizzazione, avrebbero richiesto particolari trattamenti (fumigazione) per renderle ignifughe e batteriologicamente idonee al trasporto in altro continente.
Abbiamo pertanto avviato una ricerca in rete e diversi Concessionari di Moto ci hanno messo gratuitamente a disposizione delle casse metalliche. Benché di dimensioni insufficienti, queste casse sono state utilissime come base per costruirne di più grandi, atte a contenere i nostri gioielli. L’attività di adattamento ha richiesto alcune settimane ma il risultato è stato ottimo. Nelle casse, opportunamente protette da una lamiera zincata su tutti i lati, abbiamo fissato le moto ed introdotto tutta l’attrezzatura. Le due valige in alluminio, tre sacche impermeabili, più una borsa da serbatoio. Alcune fotografie renderanno meglio l’idea di quanto abbiamo realizzato.