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16 marzo 2010

Uscendo da Bariloche si scorre lungo il lago, fino ad attraversare il ponte che scavalca l’emissario.
Questa mattina il panorama appare di una bellezza straordinaria. Il lago è molto grande ed arriva oltre la frontiera, ben dentro il territorio cileno.

Lungo la strada scorgo il campo di golf e l’aeroclub. Rallento per lanciare uno sguardo all’interno e scorgo la sagoma di alcuni carrelli di alianti.

Sono particolarmente interessato, in quanto pratico con regolarità questa disciplina e so che qui ogni anno, durante il nostro inverno, alla normale attività del club locale si aggiunge quella organizzata da piloti europei che vengono in questo paradiso del volo a vela per tentare di battere records di distanza. L’orografia del luogo e la particolare forza e direzione dei venti dominanti creano la situazione ideale al formarsi del fenomeno dell’onda, riconoscibile dall’occhio esperto per la caratteristica forma lenticolare delle nubi che ne denotano la presenza.
L’onda consente di salire rapidamente fino a quote di 7/8000 metri e lanciarsi poi, mantenendosi nella parte ascendente e passando da una formazione all’altra, a velocità molto elevate lungo la catena montuosa, percorrendo anche 2000 chilometri in un sol giorno.

Da quando sono in Patagonia non faccio che osservare il cielo. Il suo colore, la limpidezza e le formazioni nuvolose che vi si formano in continuazione, sono le più varie ed interessanti che mi sia mai capitato di osservare in un solo luogo e nella stessa giornata. Spettacolari sono gli sfilacciamenti dei cirri d’alta quota, stirati ed allungati dal vento, sempre presente.

La strada si srotola con curve sinuose tra valli ricche di boschi e fiancheggia laghetti verde smeraldo. Dall’acqua sale una nebbiolina che rifrange la luce ancora bassa del sole nascente. Il colpo d’occhio, ancorchè fugace, appaga.

Mi piacerebbe fermarmi per scattare qualche fotografia ma la meta che ci siamo prefissata oggi non ce lo consente. Sia noi che gli amici brasiliani, Ricardo e Renato, dobbiamo cercare di percorrere più chilometri possibile. Loro perchè in 5 giorni devono rientrare a San Paolo in Brasile, percorrendo 4000 chilometri e noi perchè abbiamo deciso di accelerare la marcia verso la Bolivia.
Oggi, dopo gli ultimi 400 chilometri di montagna, percorsi assieme, le nostre strade si dividono. Sono trascorsi ormai 15 giorni dal nostro incontro e sono stati giorni piacevoli. Sembra impossibile come sia facile familiarizzare con persone mai viste prima ma con una stessa, grande passione.
Abbiamo conosciuto altri motociclisti, tedeschi, americani, messicani. Con tutti c’è stato un feeling immediato, ci siamo scambiati dati ed informazioni e tutti si son dati disponibili per accoglierci ed ospitarci nei loro Paesi.

Oggi abbiamo salutato Ricardo e Renato con un po’ di commozione e tristezza. Abbiamo augurato loro e loro a noi “buena suerte” e siamo andati, noi verso nord e loro verso est. Chissà se ci rivedremo.

Dopo 870 chilometri ci siamo fermati a Santa Isabel, sulla ruta 151. Per Mendoza ne mancano ancora 500. Li percorreremo domani………..


Download itinerario del giorno >> (per visualizzare il tour è necessario Google Earth)


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