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20 aprile 2010

Giornata piatta. Poca strada. Nulla da vedere se non uno strano connubio, in paesaggi alpestri, di pini e banani. Come negli altri paesi che abbiamo visitato, anche qui esistono le aree specializzate, nelle quali si concentrano i produttori/venditori di certi prodotti.
Attraversiamo una certa area e notiamo un chiosco di vendita di miele. E poi un altro ed un altro ancora. Poi a decine, sui due lati della strada, che espongono vasetti e bottigliette di miele ambrato.
Dopo di che è il momento dei venditori di amache e allora per un po’ è tutta un’esposizione di amache.
In seguito vengono le arance, le banane, i cocchi e così via. Non comprendo la logica di queste aggregazioni che mettono in concorrenza tra di loro i vari espositori. Questa particolarità l’avevamo notata un po’ dappertutto, anche nelle città. Intere vie sono ad esclusiva presenza di officine, altre di ferramenta, altre di negozi di moto e così via. Un negozio dopo l’altro con esposto lo stesso prodotto.
Oggi, sulla montagna, abbiamo visto un nuovo segnale stradale. Riportava in nero, su sfondo rosso, la sagoma di un tapiro. Finora sui cartelli avevamo visto disegnato, oltre alla classica mucca, il guanaco, il lama, l’armadillo, il bradipo, l’iguana e il serpente.

Viaggiamo bene, su strade larghe e ben tenute ma il caldo ci mette a dura prova. Arriviamo infine a Puerto Cortes. Cerchiamo un hotel ma la cosa si presenta difficile. Dopo 2 ore di ricerca decidiamo di fermarci in un posto fuori dal paese, immerso nella natura, sulla spiaggia del caribe. Lo stabile è decadente e l’ambiente un po’ tetro. Per stanotte andrà bene comunque. La doccia è fredda e non c’è cucina. La causa, dice il gestore, è del terremoto che ha colpito la zona lo scorso anno. Mah, sono punti di vista……..

Girando nel paese, nel pomeriggio, ci siamo fermati ad un lavaggio auto per far ripulire le moto, ormai ricoperte di polvere e fango. Il gestore, persona affabile e simpatica, ci ha voluto omaggiare del servizio e ci ha addirittura offerto le bibite che avevamo consumato nell’attesa. Mi ha inoltre accompagnato dal suo oculista dove in mezz’ora mi son fatto montare le lenti dei miei occhiali rotti su una nuova montatura.

In serata il padrone dell’hotel è venuto a prenderci con l’auto per condurci a cena nell’altro suo hotel, dall’altra parte del paese. L’ambiente è decisamente diverso e domani ci trasferiremo qui. Prima di cena ci ha raccontato della guerra di mafia che si sta svolgendo, in Honduras, come negli altri stati del centroamerica, dove le gang messicane stanno imperversando e fanno strage degli avversari.

Acquistano tutto e di tutto, investendo i proventi del commercio di coca. La polvere bianca si trova ovunque, ci dice, vista la semplicità di collegamento tra Colombia ed il porto locale. Ci sono lance molto veloci, dotate di 4 motori potenti che riescono a sfuggire a tutti i controlli e trasportano anche 5 tonnellate di droga alla volta. Un ambientino molto particolare………..


Download itinerario del 20 aprile 2010 >> (per visualizzare il tour è necessario Google Earth)


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