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26 marzo 2010

Lasciamo la Bolivia per entrare in Perù la mattina presto. Fa ancora freddo ma dall’albergo al confine sono solo 8 chilometri.
Le formalità doganali si chiudono rapidamente. Notiamo subito la differenza, in positivo, dell’approccio dei funzionari.
Cambiamo un po’ di euro ed iniziamo il viaggio.

Costeggiamo il Titicaca per un paio d’ore. La gente ci saluta, cosa che non accadeva più da quando avevamo lasciato l’Argentina.

La differenza tra Bolivia e Perù risulta subito evidente. Le case sono più numerose, molte hanno i muri intonacati ed alcune sono colorate. I tetti sono quasi tutti in lamiera zincata, ancora bella lucida.
La campagna che fiancheggia la strada è intensamente coltivata ed i contadini sono all’opera ovunque per falciare il raccolto e sistemarlo in covoni. Il grano è maturo e così pure l’orzo, l’avena, il riso.
Sul lago si notano molte gabbie per l’allevamento del pesce e molte barche di pescatori. Ovunque pecore, maiali e vacche.

Sembra un altro mondo. Stessa area, stessa altitudine, stesso terreno, ma sembra proprio che qui le cose stiano procedendo con una marcia in più.
I colori, in questa atmosfera cristallina, sono vividi e verrebbe voglia di prendere una tavolozza per tentare di imitarli. Raramente ho goduto di tanta armonia di luci e colori.
Al primo paesi ci fermiamo per lavare le moto ancora impolverate dall’ultimo “ripio”. Le strade del pueblo sono invase dai tuk tuk che sembrano essere l’unico mezzo di trasporto. Sono numerosissimi e coloratissimi. Delle forme più strane, a due o più posti. Chiusi o aperti. A pedali o a motore. Sono uno spettacolo da vedere. Mi apposto e ne fotografo a decine.

Arriviamo a Puno, sul lago. Sistemati noi e le moto, scendiamo al porto e contrattiamo una gita alla più vicina delle isole flottanti, Uros. Una lancia ci trasporta rapidamente tra i canali, fino all’arcipelago di isole galleggianti, ancora attualmente abitate da migliaia di persone. Una guida ci spiega la tecnica di creazione di un’isola e come la si mantiene viva ed attiva. Sembra impossibile che della gente abbia scelto di vivere così e tuttora ci abiti. Ci spiegano che hanno tutto ciò che gli serve ed hanno la libertà.


Informazioni

Il Lago Titicaca misura 204 km di lunghezza per 65 di larghezza massima, ed occupa una area di 8.562 km², dei quali 4.772 km² sono in Perù e 3.790 km² in Bolivia. La massima profondità del lago è di -281 m. È situato ad una altitudine di 3812 metri sopra il livello del mare, ed è il lago navigabile più alto del mondo. L’acqua è cosi’ trasparente da consentire la visibilità fino a profondità di 65 metri (non ho verificato).

Una particolarità del lago è l’esistenza di isole artificiali galleggianti, costruite con l’uso di canne di Totora, abitate da molte popolazioni pre-incaiche, di diversa etnia. Noi abbiamo visitato l’isola di Uros. Le isole sono ancorate sul fondo del lago e possono essere spostate a piacimento.
Dal lago gli abitanti traggono ogni sostentamento e vivono in autosufficienza e con estrema ma dignitosa semplicità.


Download itinerario del giorno >> (per visualizzare il tour è necessario Google Earth)


Tutti gli itinerari >>


9 Commenti a “26 marzo 2010”

  • Italo:

    Foto e descrizioni stupende …….. buon viaggio un abbraccio

  • Roberto A.:

    Ciao Ugo, ciao Nini
    foto 16 e 17 del giorno 26 marzo. Cos’e'?

  • Marco:

    Ciao Nini, con i ragazzi di Castelfranco ti pensiamo spesso. Si è sistemata poi la tua spalla? Il diario di bordo del tuo amico Ugo è eccezionale. Ti auguro un buon proseguimento e Buona Pasqua!
    P.S. Naturalmente sei invitato a cena quando torni.

  • Roberto A.:

    Descrizioni bellissime e intense. Continuate cosi! Ciao Roberto Artuso

  • L&D:

    Ciao Ugo,già il resoconto del primo giorno peruviano ha riacceso la nostalgia per il paese al mondo ,da noi visitato, che in assoluto ci ha “rapiti” di più,sia per la gente, i suoi colori, la storia , i panorami e non ultima la struggente musica dei canti andini ed…il volo dei CONDOR.
    Bellissimi,molto particolareggiati e commoventi i tuoi reportages e le foto.
    Auguri di Buona Pasqua a te e al tuo compagno d’avventura Nini, buon proseguimento ed un abbraccio
    L. & D.

  • Roby:

    Ciao Ugone, ti leggo quasi ogni giorno ma me ne pento regolarmente, visto che noi “peones” dobbiamo lavorare….

    Nel week end va meglio, la meteo ci ha regalato finalmente un assaggio di primavera con tromboni anche di 4 metri.

    Keep goin’on….

  • flcec:

    Ciao Ugo e Nini,
    ormai i vostri resoconti hanno un sapore magico………
    Impressionante la descrizione del girone infernale di La Paz!
    Mi ricorda avventure simili vissute in capitali nord e sud americane, in età giovanile quindi lontana……
    Notizie dal mondo “esterno” ora (nel caso non abbiate informazioni dirette o recenti).
    Il GROUPAMA, tri gigante, ha comppiuta la circumnavigazione in 48 gg 7hh, media 500 miglia/giorno!
    Nel nostro piccolo oggi a Thiene si è ufficialmente aperta la stagione con buoni voli di pedemontana…..quasi 3 h effettive di traino!
    Tenete duro, il paradiso caraibico è vicino!

  • Gfranco D.V.:

    Guardo sempre il vostro sito. E’ una bella avventura che leggendo il sito mi sembra di vivere assieme a voi… avete gia’ superato i 10.000 km , veramente tanti e ancor di piu’ viste le strade che avete percorso, complimenti . Come fate x la manutenzione?? avete cambiato l’olio ? la catena la ingrassate regolarmente?? Ho letto che avete cambiato le gomme, erano quelle che avevate con voi o le avete trovate sul posto? L’Africa Twin mi sembra abbia il carburatore a membrana , come ti sei trovato alle alte quote Ugo ?? Vi auguro un buon proseguimento della vostra avventura . Un abbraccio.

  • Amigos Italianos
    Hoje, sabado, trabalhei até as 15 horas, foi uma semana cheia de atividades, todos os dias tinha companheiros para almoçar e contar histórias da viagem ao Ushuaia. Todos ficaram surpresos com os 15 dias que nós rodamos com voces e confirmamos uma ótima parceiria.
    Quando cheguei da viagem, me pesei e registrei 4 kilos a menos. Já recuperei 3 kilos.
    Voces me fizeram lembrar do barco que também usamos para atraversar o Estreito de Copacabana do Perú para a Bolívia, onde quase que minha moto caiu do barco.
    Também é muito curioso, ver os Tuk-Tuks coloridos, que nos levam a pensar que estamos na China.
    A comida já não é boa como na Argentina, eu comia somente “pollo con papas fritas”. O Nini vai emagrecer um pouco … ahahah !!!!
    Tem um brasileiro que se chama Gaspar e vai sair na próxima semana para o Alasca, com uma Falcon 400cc. Ele se aposenteou assim como voce Hugo.
    Acho que ja escrevi muito… estou aprendendo com voce Hugo …
    Araços aos dois
    Ricardo Atacama

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